«Siamo stati esclusi» Ricorso dei Cobas

I sindacati di base sono stati esclusi dalle trattative in corso tra Cgil, Cisl, Uil e Faisa-Cisal con gli amministratori e i dirigenti di BusItalia Veneto spa (55% Ferrovie dello Stato e 45% Comune di Padova) per la fase d’armonizzazione delle condizioni, sia salariali che normative, dei 500 dipendenti dell’ex Aps Holding all’interno della New.Co. In pratica l’azienda guidata da Stefano Rossi ed Andrea Ostellari, ha deciso di trattare solo con i sindacati che hanno firmato il contratto nazionale di lavoro e, quindi, per quanto riguarda Padova, non con Adl/Cobas (il sindacato guidato da Pieretti, Borgato e Magrin con 70 iscritti nella sola ex-Aps), Sls (Sindacato, Lavoro e Società, con in testa Vittorio Rosa e Fulvio Di Bernardo) e con l’Usb. La reazione è stata immediata. Gli attivisti dei tre sindacati hanno affisso uno striscione sul cancello dell’ingresso dell’azienda, in via Rismondo: “Dare voce a tutti i lavoratori non è reato, ma è democrazia”. Nel frattempo l’Adl/Cobas, rappresentata anche dagli autisti Alberto Borgato, Davide Parpaiola e Maurizio Magrin, ha dato mandato all’avvocato Ettore Squillace per presentare un ricorso d’urgenza in Tribunale per comportamento antisindacale di BusItalia Veneto. «Siamo alla follia, sia politica che sindacale», osserva Pieretti. (f.p.)

 

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