Autisti vogliono creare disagi? «Bitonci è male informato»

I dipendenti di BusItalia Veneto replicano alle accuse del sindaco di saltare apposta le fermate per creare disagi. Continuano le proteste degli utenti

 

Autisti del servizio urbano di BusItalia Veneto sul piede di guerra. Dopo le accuse lanciate durante il videoforum del Mattino di Padova dal sindaco Massimo Bitonci «qualche autista ha saltato le fermate per creare disagi», (accuse per altro confermate anche dal presidente della new.co, Andrea Ostellari, che ha comunicato l’apertura di un’indagine interna), i dipendenti replicano con sdegno.

«Bitonci dice cose non vere», osserva l’autista Fulvio Di Bernardo, in Aps da dieci anni . «Oppure è stato informato male. La verità è che alcuni colleghi hanno saltato soltanto le fermate, soppresse con le modifiche dei percorsi. Anzi colgo l’occasione per passare al contrattacco. Perché, nei primi giorni in cui è entrato in vigore il nuovo orario estivo, i tecnici dell’azienda non hanno provveduto ad informare agli utenti le informazioni necessarie e non hanno neanche tolto le fermate che non c’erano più. Noi dipendenti lavoriamo sempre con la massima professionalità anche perché sappiamo benissimo che l’azienda è la nostra seconda famiglia, che ci permette di vivere a testa alta».

Un commento a muso duro arriva anche da un altro autista, che guida i bus da oltre 20 anni ed abita all’Arcella. «Ma quale salto delle fermate per lasciare a piedi i nostri clienti», sottolinea Marco Bomparola. «Con i nuovi percorsi e con i tempi di percorrenza che ci hanno assegnato dobbiamo fare i salti mortali per arrivare al capolinea senza ritardi. Invece di scaricare su di noi responsabilità che non abbiamo, invitiamo i dirigenti a prendere nella dovuta considerazione le proteste degli utenti».

A proposito delle lamentele della clientela, anche ieri mattina sono stati numerosi i passeggeri a inveire contro i conducenti dei mezzi pubblici. Ieri mattina il numero 16 è arrivato in stazione con mezz’ora, perché rimasto imbottigliato nel traffico di via Facciolati. Anche gli utenti del numero 10 continuano a lamentarsi. «Alla mattina non ce la faccio più ad arrivare in orario in ufficio a Rubano», racconta un’impiegata». Immediata la risposta di uno dei tre autisti. «Per coprire i 17 km da Ponte di Brenta a Sarmeola ci hanno assegnato un tempo di percorrenza troppo ristretto: 50 minuti. Non siamo piloti di formula uno»

Sul piede di guerra anche i sindacati . Non solo i coordinatori di Cgil, Cisl e Uil, ma anche quelli di Adl/Cobas, SLS, Cub ed Usb, che, martedì mattina, guidati da Stefano Pieretti, Vittorio Rosa, Gualtiero Roncato ed anche da Fabio Scapin, di Padova 2020, hanno protestato davanti ai cancelli della sede di via Rismondo. Troppi tagli, il trasporto pubblico, sia in città che in provincia, rischia grosso» afferma Pieretti, leader dei Cobas.

 

fonte articolo: http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/07/02/news/autisti-sul-piede-di-guerra-bitonci-e-male-informato-1.11711856?ref=search

Chiudi il menu