I nuovi autobus biancorossi: «A metano e anti-scippo»

PADOVA — Ventidue nuovi autobus, tutti alimentati a metano e con la livrea non più arancione, ma biancorossa. I colori della città. La flotta, realizzata appositamente per Padova dalla bolognese «Breda- Menarini», dotata di pedana retrattile per la salita a bordo di passeggeri in carrozzina e costata circa 5 milioni e mezzo di euro (stanziati metà dalla Regione e metà dal Comune), è stata presentata mercoledì mattina in Prato della Valle, dove sono intervenuti il sindaco reggente Ivo Rossi ed i vertici di ApsHolding, cioè il presidente Amedeo Levorato ed il direttore generale Umberto Rovini. «Questi 22 mezzi a metano, tutti provvisti di telecamere di videosorveglianza “anti-scippo” ed “anti-portoghesi”, ci permetteranno di dismetterne altrettanti a gasolio – ha spiegato Levorato – E, così facendo, i nostri autobus a metano saliranno a 127 su un totale di 235. Oltre la metà dei veicoli in nostro possesso, quindi, sarà a basso consumo e a basso inquinamento».

Il sindaco reggente Rossi, in corsa per ottenere la «conferma» sulla poltrona più alta di Palazzo Moroni sostenuto da Pd, Sel, Idv, Socialisti e due civiche, è invece tornato sulla mancata fusione tra ApsHolding e BusItalia, «sospesa» dal consiglio comunale il 24 marzo scorso: «Al di là di chi sarà il prossimo sindaco, riprendere in mano e portare a termine quell’operazione deve essere il primo punto all’ordine del giorno della nuova amministrazione. Un mese e mezzo fa – ha ricordato Rossi – la fusione è stata bloccata soltanto per ragioni politico-elettorali, che nulla hanno a che vedere con il trasporto pubblico. Per quanto mi riguarda, il progetto deve essere approvato entro la fine di luglio, così da poter introdurre già verso la metà di settembre, cioè con l’orario invernale, il biglietto unico su base provinciale e razionalizzare l’intero servizio: vanno infatti eliminate le sovrapposizioni ovvero quelle tratte coperte sia dai mezzi di ApsHolding che da quelli di BusItalia». Ma, ieri mattina in Prato della Valle, c’erano anche alcuni sindacalisti della sigla Sls (guidati da Vittorio Rosa) e pure qualche candidato alle prossime elezioni cittadine nelle liste di Rifondazione Comunista (Daniela Ruffini e Giancarlo Garna) e «Padova 2020» (Fabio Scapin e Claudia Chasen): «Siamo di fronte ad un atto di propaganda bello e buono da parte di Rossi – hanno scandito in coro Rosa e i politici – A distanza di appena dieci giorni dal voto, queste cose non si fanno. Rossi, infatti, è lo stesso che, fino a qualche mese fa, voleva acquistare questi mezzi a gasolio per poi regalarli alle Ferrovie dello Stato, qualora fosse andata in porto la fusione di ApsHolding con BusItalia. Una svendita di una società che appartiene a tutti i padovani e che, fortunatamente, è stata frenata dal consiglio comunale. Almeno la metà di questi autobus, peraltro, non appartiene all’azienda – hanno concluso i protestatari –ma è stata “comprata” in leasing».

«Chi oggi si fa lo spot con i gioielli di ApsHolding – ha poi commentato il leader di “Padova 2020”, Francesco Fiore – un mese fa voleva svenderli a FS». Duro anche Massimo Bitonci: «Tagliare nastri – le parole del candidato leghista – inaugurare piazze, mostre e oggi 22 nuovi autobus. Rossi sta facendo la campagna elettorale con i soldi dei padovani… C’è una cosa che Rossi non ha ancora inaugurato, benché pronta da settimane: gli autovelox che ha voluto installare in tangenziale. Forse perché ha paura di perdere voti?».

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