Scuola, alle materne un via a singhizzo

Lo stop alle maestre precarie lascia vuoti negli organici di Girasole, Rossi, Cremonese e Wollemborg

Scuola regolare soltanto nelle materne dove le maestre sono stabilizzate da anni. In quelle, invece, dove la maggioranza delle insegnanti lavora sotto il segno della precarietà, il primo giorno di scuola si è aperto con l’assenza di insegnanti.

La prima campanelle alle materne comunali, alla luce della decisione del Comune di non rinnovare il contratto alle maestre che avevano già accumulato quasi 36 mesi di contratti a termine, non è risultata regolare alla Rossi di Brusegana, alla Girasole di Mortise, alla Wollemborg di Salboro e alla Cremonese di San Lazzaro. Questo perché, come detto, l’amministrazione comunale non intende stabilizzare le maestre con molti mesi di contratti a tempo. «Le maestre precarie coinvolte in questa vicenda sono circa 150» spiega Vittorio Rosa, segretario provinciale di Sindacato, Lavoro e Società (Sls). «Ancora una volta il Comune dimostra di non essere amico né del lavoro e né dei lavoratori. Ma la lotta delle maestre boicottate non finisce qui. Lunedì prossimo andranno, con una folta delegazione, a protestare in consiglio comunale e noi di Sls avvieremo una nuova azione legale. L’amministrazione dimostra di mettere sotto i piedi i diritti dei lavoratori precari e di non tenere conto della qualità del servizio da garantire ai bambini dai tre ai cinque anni ed alle loro famiglie».

Nel frattempo a fianco delle maestre che non sono state riassunte si schierano anche l’Adl-Cobas e la Uil-Pubblico Impiego. «La brutta abitudine di discriminare le maestre con oltre 36 mesi di servizio risale alle precedenti amministrazioni comunali» sottolinea Stefano Pieretti. «Per risparmiare quattro soldi in un servizio di pubblica utilità, hanno sempre messo sotto i piedi i diritti delle lavoratrici». A muso duro anche il commento del segretario provinciale della Uil-Pubblico Impiego. «Abbiamo già dato mandato al nostro ufficio legale di esaminare il caso» osserva Stefano Tognazzo. «I diritti vanno rispettati. In tutti i settori della pubblica amministrazione».

Naturalmente, ieri mattina, con la riapertura delle materne comunali e degli asili nido, è ripresa anche la somministrazione dei pasti veicolati a cura dell’azienda tedesca Dussmann Service. Nelle materne la retta mensile della mensa, in base al reddito, oscilla tra 40 e 145 euro, mentre alla primaria un pasto costa 4,81 euro ed alla media 5,42 euro. Qualcosa in più rispetto al precedente anno scolastico perché le tariffe sono state aggiornate in base ai dati Istat del 2015.

 

fonte articolo: http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/09/02/news/scuola-alle-materne-un-via-a-singhizzo-1.12026682?ref=search

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