«Sulla fusione tra Aps e BusItalia il nuovo cda rispetti gli accordi»

Per la prima volta il nuovo consiglio di amministrazione di Aps Holding ha incontrato tutti i rappresentanti sindacali sul progetto di fusione con BusItalia. L’incontro, alla presenza dell’assessore alla mobilità, Stefano Grigoletto, è avvenuto nella sede aziendale di via Rismondo mercoledì, dalle 11.30 alle 13.30. Per l’Aps erano presenti il presidente Paolo Rossi, il vice, Ludovico Mazzarolli e il consigliere Andrea Ostellari. Per i rappresentanti dei 502 dipendenti una valanga di sindacalisti, tra cui Paolo Tollio ed Andrea Castellan (Cgil), Sandro Lollo e Cristiano Stecca (Cisl), Marco Bomparola (Uil), Stefano Pieretti (Adl/Cobas), Vittorio Rosa e Fulvio di Bernardo (SLS), Pietro Antonini( USB) ed altri.

Il primo sindacato ad uscire già allo scoperto, con un volantino distribuito ieri pomeriggio, è stata la Filt-Cgil. « Gli amministratori dell’Aps hanno ribadito che in questi ultimi mesi c’è stata un’ulteriore perdita di bilancio (a fine 2013 era di 3.9 milioni), che comporterebbe la diminuzione della quota societaria sotto il 44%, già stimata dal progetto che era in piedi prima delle elezioni», osserva Castellan. «Tuttavia il presidente ha detto che farà il possibile affinché l’Aps, pur restando in minoranza rispetto a BusItalia, possa aumentare la quota . Ne prendiamo atto, ma temiamo che questa nuova visione di andare avanti con il progetto iniziale possa comportare turni più pesanti per i lavoratori. Noi della Cgil lo ribadiamo ancora una volta: anche per i nuovi amministratori dovrà essere valido il protocollo d’intesa che, il 18 marzo, abbiamo firmato con Ivo Rossi, Marta Dalla Vecchia ed Amedeo Levorato, in cui c’era l’impegno di tutti per tutelare i livelli occupazionali e retributivi e non abbassare le condizioni di lavoro e la qualità del servizio». A muso duro anche il commento di Sandro Lollo e di Vittorio Rosa. «Anche e specialmente per la Cisl deve restare sacro l’accordo del 18 marzo», osserva il sindacalista ed autista del tram. «Gli amministratori ci hanno comunicato che la fusione va fatta entro la fine dell’anno e che gli incontri tecnici con i colleghi dell’ex Sita Nord riprenderanno già nei prossimi giorni. In ogni caso saremo sempre disponibili solo se i nuovi amministratori non stravolgeranno l’accordo precedente, in cui si concedevano a tutti noi garanzie relative a salario, sede e posto di lavoro». Di tutt’altro stampo il commento di Rosa. “ Innanzitutto questi nuovi amministratori mi sembrano meno arroganti di quelli precedenti», dice il segretario di SLS, «mi sembrano positive alcune aperture sulla qualità del servizio».

 

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