Team Service deve pagare 12 mensilità agli ex dipendenti

Erano stati tutti licenziati i lavoratori alle dipendenze della società consortile Team Service, specializzata in attività di pulizie con appalti a Palazzo Moroni (il municipio), a Palazzo di giustizia e al Torresino. Il motivo? La perdita proprio dell’appalto in Comune passato a Iss Italia che aveva ridotto le ore lavorative in capo a ciascun dipendente riassunto con nuovo rapporto di lavoro. Ma con un trattamento economico peggiore in conseguenza della riduzione dell’orario di lavoro del 30 per cento. A quel punto i lavoratori (per lo più donne extracomunitarie marocchine, nigeriane, tailandesi e dall’Est Europa) hanno impugnato i provvedimenti. Allora l’azienda ha revocato i licenziamenti per dare corso a una procedura di mobilità. E licenziare di nuovo tutti. Sostenuti dal sindacato autonomo Sls guidato da Vittorio Rosa (Sindacato Lavoro Società) ben 18 lavoratori si sono di nuovo rivolti al giudice del lavoro, lamentando l’illegittimo licenziamento collettivo per il mancato rispetto dei criteri previsti per legge reclamando il danno e la reintegrazione nel posto. Qual è il mancato rispetto? La perdita economica e il fatto che siano stati scelti i “licenziandi” tra i dipendenti coinvolti nell’appalto con il Comune, mentre l’individuazione avrebbe dovuto essere estesa ai 6.597 dipendenti di Team Service, valutando la posizione di ciascuno. Il giudice Barbara Bortot ha parzialmente accolto i ricorsi, dichiarando risolti i rapporti di lavoro alla data del licenziamento (tutti del resto sono stati riassunti dalla ditta subentrante) ma condannando Team Service a corrispondere 12 mensilità in quanto non era stato garantito l’invariabilità del trattamento economico, uno dei requisiti per dare corso alla procedura di mobilità. I ricorrenti, infatti, sono stati assunti dalla nuova società a condizioni deteriori. Per quanto riguarda la scelta dei lavoratori da licenziare, l’opzione di Team Service di procedere al licenziamento di tutti gli addetti al cantiere nel quale è subentrata Iss, invece, è stata giudicata «non sono non irragionevole ma risponde al criterio corretto di far ricadere le conseguenze del licenziamento su quei lavoratori che, in quanto aventi diritto all’assunzione presso la ditta subentrante, subiscono un minor pregiudizio».

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