Trasporti, guai senza fine Stangata agli autisti fermi

Il tram si blocca ancora sulle Riviere, ormai i guasti e i ritardi sono quotidiani Altre linee affidate ai privati, mentre i dipendenti inidonei perdono 400 euro

 

Solo quattrocento euro in busta paga, invece dei 1200-1300 dei tempi in cui poteva guidare i mezzi di BusItalia senza problemi di salute. «Questa la misera somma che un mio collega, oggi dichiarato inidoneo, si è trovato in busta­paga tre giorni fa», racconta Fulvio Di Bernardo, coordinatore di Sls. «È una cosa gravissima. Essendo tenuto a casa dall’azienda, il collega, in base alle normative, si aspettava meno dello stipendio pieno. Ma non certo una cifra così bassa. L’autista in questione paga ancora il mutuo della casa. Come può farcela? Tra l’altro, per la prima volta, nella busta­paga non ci sono più i soldi del cosiddetto zainetto, ossia la parte del salario accessorio che era stata garantita dall’accordo firmato prima ai tempi della giunta guidata da Ivo Rossi e, subito dopo, anche dal sindaco e da Grigoletto».

Intanto i guai del trasporto locale continuano. Ieri mattina il tram si è fermato sulle Riviere. Il blocco è durato dieci minuti, ma ormai non passa giorno senza che il serpentone blu non abbia almeno un imprevisto. Lunedì sera, dopo i continui fermi dovuti a guasti elettronici, il P3 si è fermato in Riviera Businello perché si è rotto il cuscinetto di una ruota. Una rottura di natura tecnica che non accadeva da tempo. A proposito dei convogli del tram, Alberto Cavallini, direttore dell’esercizio del tram fin dai tempi del direttore generale Antonio Mario Conte, è andato in auto a Puggenheim di Strasburgo per il collaudo delle due carrozze nuove (le numero 17 e 18) che sono state acquistate da BusItalia grazie ai contributi della Regione. Il primo tram arriverà a Padova su un tir alla fine di marzo, l’altro ad aprile. Nel deposito della Guizza, insieme ai due tram, arriverà anche una valanga di pezzi di ricambio.

Pesantissimi, a questo punto, i commenti di Stefano Pieretti e di Vittorio Rosa: «In BusItalia serve una rivoluzione interna», sostiene il leader di Adl/Cobas. «Oltre al tram e ai tanti bus che non funzionano, BusItalia sta esagerando con i sub­appalti. Solo ieri abbiamo saputo che sono stati esternalizzati altri 30 turni. Ossia sono stati messi al volante tanti altri autisti del consorzio Ctpa rispetto al programma iniziale. In pratica guidano così tanti autisti esterni, mentre numerosi conducenti, dipendenti diretti di BusItalia, sono tenuti in deposito solo in stato di disponibilità. Una scelta che è anche anti­economica». Per il segretario di Sls (Sindacato, Lavoro e Società, che conta 80 iscritti) «l’azienda deve cambiare rotta nei nostri confronti. La guerra permanente tra le parti non serve a nessuno. Bisogna mettere da parte i pregiudizi verso i sindacati di base e programmare una serie d’incontri con tutti i rappresentanti dei lavoratori per risolvere insieme i problemi».

 

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