Nella sede di Alsco Italia srl – azienda di noleggio, lavaggio e gestione abiti da lavoro e biancheria – in via Vigonovese, nella zona industriale di Padova, viene indetta un’assemblea sindacale. È il 28 novembre 2019 e si presentano anche il segretario di Sls (Sindacato lavoro Società) Vittorio Rosa con un altro esponente dell’organizzazione sindacale, Riccardo Selvatico. «Non volevano farci partecipare all’assemblea che è stata sciolta» ricorda Rosa. Ma un’altra assemblea viene ugualmente svolta in un’area break dello stabilimento.
E i due sindacalisti si sono ritrovati sotto inchiesta per violenza privata. La procura, però, non ha individuato nessun reato chiedendo l’archiviazione del procedimento penale.
Netta l’opposizione dell’azienda che, nel ricorso, aveva chiesto di iscrivere i due sindacalisti nel registro delle notizie di reato anche per il reato di violazione di domicilio. Niente da fare. Il gip padovano Elena Lazzarin ha archiviato definitivamente l’indagine perché «non si ravvisano nella condotta degli indagati né una violenza né una minaccia penalmente rilevanti». E quanto alla violazione di domicilio, si potrebbe configurare «solo nel caso in cui il luogo di lavoro abbia le caratteristiche dell’abitazione… Evidentemente ciò non ricorre nel caso di specie».
Una brutta storia di pesanti relazioni sindacali. Davvero brutta, se il contrasto finisce sul piano penale. «L’assemblea nella quale ci siano presentati, invitati da alcuni rappresentanti interni, avrebbe dovuto votare il rinnovo dell’accordo aziendale di secondo livello» spiega Vittorio Rosa, «ma la nostra partecipazione non era gradita». Ripetuti gli inviti rivolti dal personale ai due sindacalisti di lasciare l’assemblea in quanto «non autorizzati» a partecipare. Un’assemblea che, di fatto, viene sciolta, mentre un’altra è autoconvocata con la presenta dei sindacalisti di Sls sempre negli spazi Alsco. Assemblea non autorizzata, secondo la Alsco che, quel giorno, chiama i carabinieri costringendo di fatto i due esponenti di Sls ad andarsene. E il 25 febbraio 2020 presenta una denuncia contro Rosa e Selvatico, difesi dallo studio Chiello. Il 14 maggio 2020 la procura padovana, però, chiede l’archiviazione, accolta dall’ufficio gip. Caso chiuso e in via definitiva. Resta una pagina da dimenticare in tema di relazioni sindacali. —
Il Mattino di Padova del 31 maggio 2021 – LINK