Billa aperto a Pasqua, scoppia la rivolta

Il supermercato annuncia l’orario straordinario dalle 8 alle 13. I sindacati: pronti allo sciopero. E fanno appello a Renzi

È riesplosa la guerra delle commesse contro il lavoro nei giorni festivi, programmato a Pasqua, che cadrà il prossimo 20 aprile e a Pasquetta. Nel mirino la catena di supermercati Billa che ha messo online le aperture straordinarie; ebbene, non saranno pochi i punti vendita del colosso austriaco a restare aperti, per tutta la mattinata, anche nel giorno in cui si festeggia la Resurrezione di Gesù Cristo. Per quanto riguarda Padova e provincia resteranno aperti domenica 20 aprile, dalle 8 alle 13, i Billa di Chiesanuova, Ponte San Nicolò, Cittadella e Carmignano di Brenta, in via Postumia. Indicati aperti anche i punti vendita di via Risorgimento, via Terraglio e viale IV Novembre a Treviso, quelli di Venezia centro storico e anche il Billa di Sottomarina di Chioggia. Era già successo l’anno scorso, ma quest’anno il sindacato ha annunciato l’intenzione di incrociare le braccia. E non solo: c’è anche chi ha lanciato lo “sciopero della spesa”.

Al Centro Giotto-Auchan, di via Venezia, tre giorni fa, sono stati distribuiti ai consumatori volantini sui quali era scritto «Il riposo è un diritto dei lavoratori. Oggi lo tolgono a loro. Domani toccherà a te. Dimostriamo la nostra solidarietà ai lavoratori della Grande Distribuzione e boicottiamo la spesa nel giorno di Pasquetta». Il documento non è firmato, le paternità potrebbero essere diverse. I giovani dei centri sociali, anche nel recente passato, hanno messo in atto imponenti manifestazioni contro il lavoro nei giorni festivi. Il mondo della chiesa ha preso le distanze dal lavoro domenicale. E protestano anche i sindacati di categoria: «La liberalizzazione totale degli orari del commercio risale alla fine del 2011, quando il governo Monti-Passera emanò il Decreto Salva Italia», dice Vittorio Rosa, coordinatore di Sls (Sindacato Lavoro e Società, ndr), «È arrivata l’ora che il nuovo governo, guidato dal rullo compressore Matteo Renzi, lo abolisca ed in materia di aperture e di orari del commercio adegui l’Italia agli altri Paesi dell’Unione Europea, dove, alla domenica e, spesso, anche al sabato, le commesse restano a casa. E, per l’apertura pasquale siamo pronti a mobilitare la categoria, da soli o coordinati alle altre sigle sindacali»». Duro anche il commento di Cecilia dè Pantz: «Le lavoratrici di Auchan dovranno restare in contratto di solidarietà sino alla fine di ottobre», spiega la segretaria della Filcams-Cgil, «Non è giusto farle lavorare tutti i giorni per pochi soldi al mese. Siamo davanti ad un problema di caratura nazionale che non può essere risolto alle calende greche. Anche nell’emergenza lavoro i diritti vanno rispettati sempre ed ovunque. Altrimenti la qualità della vita viene compromessa. Anche e specialmente le donne, nei giorni festivi, devono avere la possibilità di restare a fianco dei propri cari, di partecipare ai riti liturgici previsti dalle religioni in cui credono e di accrescere la propria cultura personale. E, per quanto riguarda il lavoro a Pasqua, siamo pronti allo sciopero». Già negli anni Novanta fu Papa Paolo Giovanni II, a sollecitare di tenere i centri commerciali chiusi alla domenica. «La protesta nazionale delle commesse contro il lavoro festivo è partita da Padova», sottolinea Rocco Campa, in quel periodo segretario regionale Filcams, «Fu proprio il papa polacco a recepire subito il nostro messaggio e divulgarlo la prima volta dal balcone che si affaccia su Piazza San Pietro». Ma non tutti gli imprenditori della grande distribuzione hanno deciso di aprire i loro punti vendita a Pasqua. Paul Klotz, ad del Gruppo Despar e Francesco Canella, patròn di Alì Market, fanno già sapere che il 20 aprile tutti i loro supermercati resteranno chiusi, mentre per il lunedì le serrande saranno alzate solo per pochi punti vendita.

Come d’altronde sta succedendo ormai da molti anni, tra le proteste dei dipendenti del settore.

 

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