BusItalia, aperta la biglietteria in stazione

Il “miracolo” è avvenuto ieri mattina. Dopo circa cinque anni di proteste da parte degli utenti e degli stessi dipendenti di BusItalia (l’ex Sita Nord ), è stata aperta la nuova biglietteria all’interno del padiglione situato sul lato che si affaccia verso la stazione dei treni.

Nei nuovi spazi, che dovevano essere aperti almeno un anno fa, ci sono gli sportelli dove lavorano i sei dipendenti della Siamic Express, in subappalto con BusItalia-Ferrovie, l’ufficio degli addetti al movimento delle corriere e il bagno riservato ai soli lavoratori aziendali. I viaggiatori, invece, devono continuare a espletare i propri servizi fisiologici o nel bagno pubblico al binario uno della stazione, che dista trecento metri e costa 1 euro (mentre alla stazione di Verona si pagano 0.80 centesimi) oppure sono costretti ad andare a bere un caffè nei bar vicini per poter chiedere l’uso della toilette. A questo punto i container prefabbricati, per i quali BusItalia ha dovuto pagare un canone esoso per oltre quattro anni, saranno smantellati al più presto.

E così, finalmente, i tossicodipendenti e gli ubriaconi non avranno più la possibilità di utilizzare gli spazi dietro alla vecchia biglietteria come una vera e propria latrina a cielo aperto. Anche dopo l’apertura dei nuovi sportelli a disposizione dei viaggiatori, tra cui ci sono anche i turisti che vanno a prendere l’aereo a Treviso-Quinto e a Venezia-Tessera e quelli che partono per i Paesi dell’Est con i bus internazionali, il look dell’autostazione resta lo stesso di prima, anche se, poi, con l’arrivo della fusione tra BusItalia e Aps Holding, tra pochi mesi potrebbe anche scattare un utilizzo diverso dei padiglioni che si trovano sia sul lato ovest dell’autostazione che davanti l’ingresso della stazione ferroviaria.

In pratica niente sala d’attesa, al contrario di quello che succede da sempre nelle autostazioni di Vicenza e di Treviso, e niente bar pubblico a disposizione dei clienti dell’ex Sita. «Finalmente un passo avanti nella riorganizzazione dei servizi, ma il format generale dell’autostazione rimane, decisamente, antiestetico e non funzionale alle esigenze dei viaggiatori» sottolinea Vittorio Rosa, segretario di Sls (Sindacato, Lavoro e Società).

«Visto che le due aziende di Tpl vanno verso la fusione definitiva a passi spediti» conclude il sindacalista, «non sarebbe il caso di sistemare l’attuale organizzazione dell’autostazione in modo diverso da quello attuale?».

 

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